Il Tarassaco, chiamato anche dente di leone è una pianta dal comportamento arbustivo molto conosciuta ed impiegata sia per fini ornamentali ma anche e soprattutto per utilizzi officinali e medicamentosi, in infusi e decotti ma anche in vere e proprie medicine tradizionali. Il Tarassaco risulta essere molto conosciuto anche negli orti moderni, ma come coltivarlo al meglio?
E’ una pianta definibile “rustica” e per questo molto amata dagli appassionati di giardinaggio perchè piuttosto facile da coltivare, in quanto in natura cresce anche spontaneamente senza particolari problemi, pur mantenendo un fabbisogno abbastanza medio, e mite in fatto di clima. Esistono alcune forme di trucchi da conoscere per una coltivazione ancora più di successo.
Le potenzialità del Tarassaco
Il nome della variante conosciuta è Taraxcum officinale, infatti ha da secoli una valenza dell’ambito officinale, ogni sua parte dal fiore fino all’arbusto in se che sviluppa un fiore dalle caratteristiche forme di petali, sono totalmente edibili. Conosciuto anche spesso come soffione, è di fatto una pianta rustica, spontanea che predilige i terreni ampiamente conosciuti nella zona mediterranea.
In “cattività” può essere facilmente coltivato in giardino ma anche in vaso, vanno bene i terreni mediamente equilibrati purchè non troppo acidi nel Ph, particolarmente consigliato sono le varianti di terreno arricchito da un compost o anche una piccola percentuale di letame, ma va bene anche una forma di concime realizzato dagli scarti alimentari, dall’acqua di cottura, fino ai fondi di caffè, gusci d’uovo e quant’altro.
Coltivazione tarassaco
E’ sufficiente un vaso di almeno una ventina di cm di diametro e poco più profondo, è una pianta che cresce relativamente poco anche in giardino al massimo arriva a 45 cm di altezza). I semi vanno semplicemente interrati a poca profondità e ricoperti da uno strato leggero di terriccio, prima di essere leggermente inumiditi, questo non deve essere mai totalmente secco.
- E’ una buona idea lasciare i semi raccolti per alcuni giorni in un sacchetto
- Da il meglio in un’area soleggiata ma una volta cresciuto può svilupparsi anche in mezz’ombra
Conviene sempre scegliere, se abbiamo scelto di coltivarlo in vaso, di utilizzare uno strato di 2-3 cm sul fondo del contenitore di sostanza drenante, argilla espansa, sabbia, e quant’altro. E’ una pianta che per il resto ha bisogno di poche cure, e può essere facilmente portato alla crescita anche da parte di chi ha poca, o addirittura nessuna esperienza in merito.
Il periodo migliore per seminarlo e piantarlo è in primavera inoltrata, ma è una pianta che nelle zone più calde del paese può essere seminata e piantata anche in autunno, questo può attecchire ma la fioritura sarà comunque portata a svilupparsi non prima del periodo primaverile.
Resiste bene anche al terreno secco, ma preferisce uno mediamente leggermente inumidito.